Divario digitale nella scuola



PER I GENITORI

Oggi, nel nostro paese vi sono milioni di persone che utilizzano quotidianamente il PC come una normalità; sono in possesso di automatismi ed abilità che consentono loro di trarre enormi benefici dall’uso quotidiano delle nuove tecnologie, mentre vi sono milioni di persone che rimangono escluse da queste opportunità perché non sono tecnologicamente evolute, a causa di motivi geografici, economici o culturali.

A tale proposito si parla di “divario digitale” (cioè distanza, differenza che esiste fra coloro che usano le tecnologie e coloro che non le usano) che è sì, un problema tecnologico, ma che sta divenendo sempre più anche un problema sociale, perché il mancato uso delle tecnologie produce e produrrà sempre più emarginazione sociale.

La scuola pubblica, pur impegnandosi molto nell’insegnamento delle tecnologie dell’informazione, non riesce ad impedire pienamente questo fenomeno perché gli insegnanti destinati all’insegnamento dell’informatica sono pochi e non sempre sono all’altezza del compito loro assegnato: questo significa che anche nell’ambito della popolazione scolastica si sta creando una frattura sempre più marcata fra gli studenti che hanno accesso quotidiano e consapevole alle nuove tecnologie e coloro che non ce l’hanno.

Gli studenti, quindi, oltre a dover convivere con le normali disuguaglianze causate dalle loro diverse personalità, origini e luoghi di residenza, devono far i conti anche con questa ulteriore disuguaglianza derivante del mancato uso consapevole ed evoluto delle tecnologie dell’informazione.